Vigorso 2025: Quello che non dobbiamo più tollerare.

Le celebrazioni per l’81.imo anniversario dell’eccidio nazi-fascista di Fiesso e Vigorso sono state molto partecipate in tutti gli eventi.
Molta emozione hanno suscitato la partecipazione degli studenti. In particolare mi hanno colpito i lavori e i testi delle centinaia di alunni delle medie di Castenaso esposti nella locale chiesa.

Ma una menzione speciale va agli studenti che hanno partecipato al progetto dell’AUSER di Bologna “Pietre Viventi”.
Un progetto che prossimamente “etichetterà” tutti i monumenti partigiani di Budrio, Castenaso e Medicina con targhette con speciali QrCode, che permetteranno di raggiungere senza fatica il sito del progetto e leggere tante informazioni su ogni monumento, cippo e lapide.
Il sito è già attivo e raggiungibile all’indirizzo: www.pietreviventi.it/ .
I testi sono stati redatti dagli studenti, che prossimamente ne cureranno anche le traduzioni in diverse lingue straniere.

QrCode Pietre Viventi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo è il mio breve discorso, rivolto ai giovani studenti e non solo, che ho letto durante le celebrazioni per la battaglia partigiana di Fiesso e Vigorso di domenica 19 ottobre 2025 e martedì 21 ottobre.

Oggi siamo qui a Vigorso perché qui furono uccisi dei partigiani che combattevano per liberare l’Italia dal nazi-fascismo.
Onore a loro.
Ma qui furono uccisi dai nazi-fascisti anche dei civili e soprattutto di questo voglio parlarvi.

I partigiani sognavano un’Italia in pace.
Per loro “PACE” non era una semplice parola, loro la guerra l’avevano vissuta da dentro e avevano capito fino in fondo di quale orrore si trattasse, proprio per quello dissero “MAI PIÙ”.

Fu un partigiano, Giuseppe Dossetti, che poi diventò DON Giuseppe Dossetti, il principale estensore dell’art.11 della Costituzione, quello che inizia con “L’Italia ripudia la guerra“. RI-PU-DIA.

Per la stessa ragione la nostra associazione, l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), è diventata una delle principali associazioni (cosiddette) “Pacifiste”, tanto che su diverse tessere annuali (per esempio quella del 1962, più di sessant’anni fa) c’è scritto disarmo. DI-SAR-MO.

D’altronde fu il noto scrittore partigiano Carlo Cassola, che essendo comunista si rivolgeva ai suoi compagni di sinistra, a scrivere “Chi non capisce che il disarmo è il terreno dello scontro decisivo tra progresso e reazione, tra civiltà e barbarie, è di destra anche se si proclama di sinistra.

Disarmo, appunto. Pensate anche che durante la guerra tanti partigiani non hanno mai imbracciato un’arma. (È il caso anche, per quanto ne sappiamo, di Osanna Stagni, a cui è intitolata la nostra sezione di Budrio.)

La società in cui i partigiani e tutti noi vorremmo vivere è una collettività in cui la pluralità è ricchezza e che ha come modello relazionale il dialogo e il rispetto dell’altro.
Invece oggi il modello che viene imposto è l’esasperazione dell’individualismo e della competitività, che generano conflitti e scontri di potere.
Le istituzioni italiane ed europee demoliscono scuola, sanità e lavoro, e promuovono invece armi, guerre e leva obbligatoria.

Di nuovo, oggi come 85 anni fa, la nostra società ha la guerra, la morte, la miseria e la depredazione come realtà quotidiana. Siamo circondati da guerre. I dati UNICEF mostrano che nel mondo 1 minore su 6 (bambini e ragazzi) vive in aree di conflitto (15 milioni nel solo Sudan, per dare un’idea. 15 milioni in uno solo degli stati in guerra).

I media ci raccontano di uno o due terribili conflitti. Quello che non ci dicono è che le guerre nel mondo oggi sono ben 52. 52, non 2, non 3, 52 !

Ma chi ha chiaro cos’è una guerra oggi?
Senz’altro sapete che in guerra non muoiono solo i soldati che la combattono, non vengono distrutti solo cannoni e aerei militari.
Il compianto Gino Strada spiegava che oggi in guerra il 90% dei morti è un civile. Uomini, donne, bambini – tanti bambini – , anziani…

Sapete che durante la terribile prima guerra mondiale, quella soprannominata “Il grande macello” i morti civili erano meno del 10%?
Come siamo passati dal 10% al 90% in soli cento anni?

Non è un caso. Nel 1926 in Italia esce il libro “Il Dominio dell’aria”, scritto dal colonnello fascista Giulio Douhet, che per la prima volta teorizza “scientificamente” il massacro delle popolazioni civili, come strategia di conquista.
Douhet invita a bombardare i civili, al posto dei militari nemici, ad abbattere le strutture civili (scuole, ospedali, stazioni …), non i carri armati o gli aerei militari nemici.

Mussolini capisce bene questo crimine e nel 1936 invia un telegramma al “macellaio” Graziani, ordinandogli di utilizzare i gas per “sterminare e terrorizzare la popolazione civile” (testuale).
Così nascono i primi bombardamenti nazi-fascisti su Guernica (ricordate il quadro di Picasso?), Barcellona e Alcaniz.

Da qui i tedeschi iniziano i bombardamenti “a tappeto” (dopo quello di Coventry nasce la parola coventrizzazione).
Gli inglesi rispondono con la spaventosa “tempesta di fuoco” su Amburgo e Dresda.

Gli anglo-americani poi bombardano decine di città italiane ed europee.
(C’è anche il diario d’un bambino di 10 anni, Dario Nobili, che si trasferisce a Budrio per sfuggire ai bombardamenti su Bologna, che li racconta. Il libro si chiama “Diario di guerra”, leggetelo se vi capita.)

Gli americani si sentono poi liberi di lanciare sui civili le bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, poi il Napalm, il fosforo bianco, etc., su Vietnam, Serbia, Iraq, etc..

Oggi vediamo gli israeliani che hanno derivato dalle teorie di Douhet la c.d. “Dottrina Dahiya”, una serie di strumenti di Intelligenza Artificiale che selezionano singoli combattenti nemici da uccidere nelle loro case, anche se e quando per farlo occorre uccidere oltre 100 civili per ognuno di loro. 100 civili per un militare!

Ecco, questa è la guerra oggi.
Questo è quello che i nostri partigiani morti qui non avrebbero mai voluto vedere.
Quello che non dobbiamo più tollerare.

Valerio Minnella (sezione ANPI “Osanna Stagni” di Budrio e Molinella)

Vigorso 2025: Quello che non dobbiamo più tollerare.