Firmando, firmando.

Il server del ministero per la firma di richieste di referendum e LIP (Leggi di Iniziativa Popolare), tramite SPID o CIE, è attivo e funzionante da due giorni.
Ricordo che potete trovare una piccola guida all’uso in questa pagina:
https://anpibudrio.it/2024/07/un-referendum-nel-piatto/

All’inizio il sito ha avuto parecchie difficoltà. Andava facilmente in errore e si capiva bene che era sovraccarico. Solo quando abbiamo cominciato a vedere i numeri, abbiamo capito quanto era sovraccarico e perché.

Nel momento in cui scrivo questo testo, a poco più di due giorni dal lancio, il nostro referendum contro la legge sulla cosiddetta “Autonomia Differenziata” ha quasi raggiunto l’enorme cifra di 166.000 sottoscrittori.
Vuol dire che un terzo delle firme (minime = 500.000), che dobbiamo raccogliere in due mesi, è già preso.

Malgrado sui media non pubblicizzino per nulla la raccolta, le firme continuano aggiungersi “a valanga”. Inaspettate anche da noi promotori in queste percentuali, in così poche ore.
Sapevamo che l’opposizione alla legge “Sfascia Italia” era forte, ma non da pensare che in tanti si sarebbero precipitati in massa, appena messo in linea il sito del ministero.

Bisogna dire che il mezzo messo a disposizione, che era stato fortemente voluto dall’UE, è davvero comodo.
Ma non è solo la sua esistenza a decretare il successo della raccolta contro l’Autonomia Differenziata.

Infatti sul sito sono presenti anche altri quesiti referendari e LIP, anche importanti, come quelli che minano parte del “Rosatellum”.
Pur pubblicate insieme al Referendum sull’Autonomia Differenziata, queste iniziative hanno partecipazioni molto, ma molto minori. (Io ho firmato per buona parte di queste in un minuto.)

Infatti, quando il nostro quesito aveva raggiunto 146.000 firmatari, altri avevano chi 2, chi 3, chi 10 mila sottoscrittori.

 

 

Quindi chi ha firmato il nostro referendum lo ha fatto con in mente un preciso obiettivo politico e non solo perché c’era uno strumento comodo in funzione.

Ovviamente, siamo tutti felicissimi di questo interesse diffuso e di questa capacità di mobilitarsi delle persone, ma invitiamo tutti a non “rilassarsi”.
Perché, se è vero che il numero minimo, oggi siamo certi di raggiungerlo, perché i tribunali “rispettino” la richiesta e i “politici” si mobilitino poi sui territori al momento dell’indizione, occorre mostrare un numero di firmatari molto, ma molto più alto del minimo.
L’ideale sarebbe presentare una richiesta sottoscritta da milioni di cittadini.

Perciò invitiamo ancora una volta tutti a inviare a ogni amico, familiare, conoscente il QrCode sotto, oppure questo link al sito della campagna referendaria:
https://referendumautonomiadifferenziata.com/

Non dimentichiamo poi che, oltre la raccolta on-line, sta procedendo a buoni ritmi anche quella cartacea, per chi la preferisce.
Numerosi banchetti sono in fase di allestimento in tutta Italia.
Presto dovremmo avere una lista di quelli nella nostra zona, così chi ha tempo e modo, può andare a dare una mano, anche se organizzati da altre forze politiche o associazioni civili, diverse dalla nostra.

Su questo tema siamo tutti alleati, anche con altri con cui di norma preferiamo non interagire.
Dobbiamo salvare i principi di uguaglianza e solidarietà, che sono capisaldi della nostra Costituzione.

Firmando, firmando.