Prima che chiudiate gli occhi

Giovedì 18 aprile 2024,
alle ore 21:00,
alla Biblioteca Comunale, via Garibaldi 39

Morena Pedriali Errani presenta il suo libro
“Prima che chiudiate gli occhi“
“Vorremmo alzare la testa e infilare un coltello nel cuore di chi sputa sul nostro nome, sul nostro popolo.”

Seconda presentazione di un ciclo organizzato dal Comune di Budrio, in collaborazione con la sezione ANPI “Osanna Stagni” di Budrio e Molinella, dal titolo
“Essere uguali, essere diversi all’ombra del fascismo“.

 

Del libro e di ciò che dovremmo ricordare:
Nel suo romanzo di esordio la giovane Morena ci parla del suo popolo e della sua storia di discriminazioni subite e di sofferenze. Lo fa recuperando narrazioni dalla memoria famigliare, ma il racconto diventa corale e ci parla della sua gente tutta.
Ma chi sono costoro? Di loro non sappiamo quasi nulla, sappiamo che li incontriamo di nostra iniziativa solo se andiamo al circo, ma altrimenti sfuggiamo al loro sguardo e diventano per noi quasi invisibili, eppure dovremmo sempre ricordare che sono uno dei pochi popoli al mondo che non hanno mai intrapreso una guerra. Basterebbe questo.
Così come dovremmo ricordare che nei campi di sterminio nazisti furono mandati a morte oltre 500.000 uomini e donne, vecchi e bambini di etnia romanì. La seconda etnia dopo gli ebrei. (“Porrajmos” si chiama il loro olocausto. “Zigeuner lager” il campo di concentramento riservatogli ad Auschwitz.)

Nel 1926 il fascismo emise le cosiddette “Leggi Fascistissime”, all’interno una circolare relativa alle “Leggi di Pubblica Sicurezza” dichiarava “l’intenzione di epurare l’intera penisola dalla presenza zingara”. È la prima vera legge razziale, ben prima di quelle naziste o delle italiane del ’38.
Ma rom e sinti non furono solo vittime passive dell’oppressione fascista. Molti di loro si unirono alla Resistenza, in Italia e in tutta Europa, e lottarono per la libertà di tutti noi. Anche questo è giusto e importante ricordarlo.

Un libro lirico, pieno di odori, di spiriti, di orgoglio e di tenacia.

L’autrice:
27 anni, nata e cresciuta a Ferrara, Morena Pedriali Errani viene da una famiglia sinta e circense. È a sua volta artista circense, attivista per le minoranze romanì e parte del team Comunicazione di Movimento Kethane. Nel 2017 è arrivata in semifinale al Premio Campiello Giovani e l’anno successivo al Premio Chiara Giovani.
Nel 2022, ha presentato alcuni scritti al Parlamento Europeo di Bruxelles con l’associazione rom Phiren Amenca.

Il risvolto di copertina recita:
Nelle notti di vedetta, illuminate dalla brace di una cicca, Jezebel sa che le risposte possono arrivare solo dal vento. La forza, l’intensità del soffio, sono messaggi degli antenati, indicazioni per comprendere come muoversi tra ingiustizie, violenza, soprusi ma anche gioie quotidiane, sogni, ambizioni.
Nel pieno del ventennio fascista la ragazza scopre fin da giovane quanto sia difficile sopravvivere: anche se in quei luoghi è nata, anche se lì sono cresciuti i suoi antenati, non mancano abusi e vessazioni; su tutti, quello di chiamare alle armi, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, gli uomini sinti per farne carne da battaglia.
In questo contesto Jezebel decide di unirsi alla lotta partigiana, per difendere la sua gente, nella speranza di far parte di un gruppo che possa mettere fine all’orrore della guerra.
La storia di Jezebel è il canto di un popolo inascoltato, tenuto ai margini, su cui mai si volge lo sguardo. Una sola richiesta ci viene fatta dalla ragazza nelle prime pagine, da subito, e per l’ennesima volta, di non voltarci dall’altra parte, di non chiudere nuovamente gli occhi.

La cittadinanza tutta è invitata.

 

Prima che chiudiate gli occhi
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